Tossicità della solanina
Sul Web si trovano informazioni fuorvianti sulla tossicità della solanina e sulla presunta tossicità delle piante appartenenti alla famiglia delle “Solanaceae”, anche con inviti più o meno espliciti a non mangiare pomodori, peperoni, patate e melanzane. Fabio Firenzuoli, Direttore del Centro di Medicina Integrativa dell’AOU Careggi dell’Università di Firenze, sottolinea sul periodico Doctor 33 che alle Solanaceae appartengono circa 3000 specie botaniche e, tra queste, piante ornamentali come le Petunie, piante ad uso erboristico come l’Alchechengi, oppure alimentari come il Pomodoro, Peperone, Patata e Melanzana, oppure piante medicinali come la Withania somnifera e, quelle veramente tossiche come la Belladonna.
La tossicità degli alcaloidi nelle piante ad uso alimentare è scarsa, documentata a carico della solanina quando si raggiungono mediamente i 3 mg pro Kg. Per cui i disturbi in un uomo di 70 Kg si avrebbero quando mangiasse almeno 4 Kg di patate.
Manca invece la solanina nel Pomodoro e nella Melanzana, dove abbiamo rispettivamente tomatina e solasonina, ma sempre in quantità molto basse, specie nei frutti maturi. Ad esempio dovremmo mangiare minimo 2 Kg di melanzane con buccia, oppure 3-4 Kg senza buccia, quantitativi praticamente impossibili. Già coprire con sale le fette di melanzana tagliate prima della cottura riduce il contenuto in alcaloidi. Eliminare invece la buccia significa perdere le opportunità salutistiche degli antociani presenti, responsabili del colore blù-nero del frutto. Quindi, a parte i casi di intolleranza, la presenza nell’alimentazione di melanzana non produce alcun rischio, anzi fornisce sostanze utili a scopo protettivo. A differenza di quella tipica, merita crescente attenzione anche dal punto di vista salutistico, la melanzana rossa di Rotonda D.O.P. (una varietà della Solanum aethiopicum), caratterizzata da un elevato potere antiossidante delle foglie rispetto alla polpa del frutto. Le stesse foglie vengono abitualmente consumate a scopo alimentare dalle popolazioni indigene africane e in alcune zone della Basilicata terra di origine della suddetta varietà rossa.