Reducetariani per soppiantare veganesimo e vegetarianesimo
Alfonso Piscopo, Dirigente Veterinario del Servizio Sanitario Nazionale, segnala sul periodico “Eurocarni” (N° 11 del 1918) un nuovo modello alimentare (più equilibrato e “politically correct”) che si sta imponendo per combattere il veganesimo e il vegetarianesimo.
Ben Kateman della Columbia University propone infatti una dieta ecosostenibile (definita reducetarianesimo) non drastica come quella di rinunciare completamente alla carne, ma controllarne qualità e quantità.
Per diventare reducetariani si devono seguire delle indicazioni di riduzione graduale della carne, fino a raggiungere un regime alimentare stabile nel tempo. Durante il primo mese, ad esempio, occorre ridurre il quantitativo di carne settimanale eliminandola dal pranzo o dalla cena, e successivamente il numero di giorni di consumo a settimana. Il movimento predispone che il primo giorno di astinenza dalla carne sia il lunedì, e piano piano si devono ridurre le porzioni preferendo,nel limite del possibile, quelle provenienti da animali al pascolo. I messaggi sulla carne devono tener conto del valore biologico che ha questo alimento per l’uomo, per la sua salute in tutte le fasi dell’età evoluiva.
Lo stile alimentare che più si avvicina a questo modello “scientificamente corretto” è certamente quello della dieta mediterranea. La piramide alimentare che la caratterizza resta un modello di riferimento su cui convergono tutte le principali raccomandazioni nutrizionali emanate nei diversi ambiti della medicina.
Alfonso Piscopo conclude il lavoro dicendo che oggi lo studio dell’alimentazione sta allargando i propri ambiti, comprendendo non solo quello strettamente nutrizionale, ma si estende a quelli di carattere sociale, economico, ambientale. Le scelte alimentari infatti hanno una notevole influenza sui singoli e sulla collettività e possono concretamente influenzare il futuro dell’uomo sul pianeta.