Le alghe: cibo del futuro
La FAO ritiene che la fonte principale di proteine della nostra dieta in futuro saranno gli insetti, dato che questi animali richiedono per la loro crescita utilizzi fino a 100 volte inferiori di suolo e di acqua.
Il mensile “Industrie alimentari” ricorda (N° 5 – 2018) che anche le alghe marine hanno immense potenzialità per diventare un cibo del futuro. Oltre alle proteine contengono sali minerali, vitamine, acidi grassi omega-3, fibre. Oltre alle microalghe ci sono anche le macroalghe, vere e proprie piante che vediamo in fondo al mare. Willelm Sodderland fondatore di “Seamore, azienda olandese attiva nella valorizzazione delle alghe, ricorda che il 71 % del nostro pianeta è formato da oceani, ma da essi otteniamo solo il 2,5 % del nostro cibo. Per portare effettivamente l’innovazione ai consumatori è necessario rimodellare anche tutta la catena impegnata nella messa a punto del rifornimento di cibo, cominciando dalla distribuzione, sempre più monopolizzata da rivenditori online, ma anche dal mondo del business, dalle organizzazioni governative, per “spingere” i consumatori nella direzione corretta, creando un approccio più sostenibile all’informazione.
In realtà molti consumatori europei hanno già avuto modo di assaggiare le alghe, grazie alla crescente diffusione del sushi e dei ristoranti giapponesi. Le specie di alghe cui è autorizzato l’uso alimentare sono la spirulina (apprezzata soprattutto per il contenuto proteico, ma apprezzata anche per le proprietà antiinfiammatorie e immunomodulantii) e la clorella (di cui si sfruttano gli effetti disintossicanti). Il periodico “Il Pesce” ricorda che anche in Danimarca un gruppo di produttori appartenenti alla “Danish FLAG – Fisheries Local Action Group” dell’isola di Born-holm e di altre isole minori sta sperimentando un progetto di produzione di alghe commestibili per diffondere un prodotto locale e stimolare l’economia del territorio. E’ stata sviluppata un’intera varietà di prodotti che comprende una miscela di farina di alghe per prodotti da forno, senape, insalata, pesto alle alghe e anche birra. Le alghe sono considerate come i semi dei “super food”, cioè cibi da assumere regolarmente in piccole quantità come dose di benessere quotidiano. Vale la pena ricordare che contengono molto iodio. Inoltre i danesi stanno lavorando ad un nuovo progetto per sfruttare l’enorme potenziale delle alghe nel settore degli alimenti destinati agli animali.
La richiesta di alghe è in continua crescita, come dimostra la recente pubblicazione in Norvegia del libro di cucina “Nordic seaweed. A cookery book from the sea”. Indubbiamente il pensiero innovativo di questi produttori, oltre all’interesse e alla collaborazione dei maggiori chef locali attivi nella scienza della cucina nordica, è rivolto a nuovi interessanti sviluppi che arriveranno nei prossimi anni.