Alimenti prebiotici: caratteristiche nutrizionali e salutistiche
Sommario
Un alimento prebiotico è un alimento che contiene un ingrediente in grado di stimolare selettivamente la proliferazione di microrganismi favorevoli (bifidobatteri e batteri lattici) e quindi di avere effetti positivi sulla salute.
I potenziali effetti favorevoli di un prebiotico sono quelli di agire come barriera contro germi patogeni, di stimolare il sistema immunitario locale e generale, di ridurre i microrganismi putrefattivi, di essere ipolipidizzante, di proteggere contro i tumori del colon, di migliorare l’assorbimento di minerali.
I meccanismi ipotizzati alla base degli effetti favorevoli indicati sono quelli dell’aumentata produzione di mucina, della formazione per via fermentativa intestinale di acidi grassi a corta catena e dell’inibizione degli enzimi della lipogenesi a livello epatico.
I prebiotici sono costituiti per lo più da carboidrati non disponibili, quali varie fibre del tipo idrosolubile, lattulosio e altri oligosaccaridi contenenti xilosio, mannosio e galattosio.
Particolarmente studiati sono stati i polimeri del fruttosio (fruttani) quali l’inulina e i fruttooligosaccaridi (FOS) contenuti in quantità diverse in vari alimenti vegetali, quali carciofi, cipolle, cicoria, banane e frumento.
Quest’ultimo pur non avendo elevate concentrazioni di fruttani rappresenta la fonte di introito
principale con la dieta per l’uomo. Diversi studi sono stati condotti sia in vitro che in vivo sia su modelli animali sia sull’uomo, con fruttani estratti da fonti vegetali e addizionati in dosi fino al 10% alla dieta consumata.
Studi in “vivo” hanno dimostrato che la concentrazione di fruttani varia durante le diverse fasi di
maturazione ed è particolarmente elevata nel primo periodo di crescita. Tra i fruttani sono soprattutto presenti quelli a basso peso molecolare (FOS).
I risultati di questi studi hanno messo in evidenza che il frumento immaturo giuoca un ruolo importante in parametri della risposta immunitaria quali la proliferazione linfocitaria e le sottopopolazioni linfocitarie, particolarmente a livello del sistema immunitario locale, stimolando la prima e modificando la composizione delle seconde. La dieta a base di frumento immaturo ha anche mostrato un effetto favorevole sul metabolismo lipidico, facendo registrare un abbassamento della concentrazione di trigliceridi e del colesterolo totale e sue frazioni lipidiche, a conferma di quanto già osservato in altri studi nei quali però i fruttani isolati sono stati aggiunti alla dieta in diverse proporzioni.
I dati indicano quindi che il frumento immaturo, quale fonte più concentrata di fruttooligosaccaridi, può essere considerato un alimento naturalmente prebiotico, anche se sono ovviamente necessarie ulteriori ricerche per poter trasferire questi risultati nell’alimentazione umana.
Tutti questi studi stanno quindi dimostrando che ci sono molte strategie per arricchire in maniera naturale alcuni alimenti di sostanze utili al miglioramento del benessere dell’uomo e questo dovrebbe stimolare sempre più l’industria alimentare a investire per la messa a punto di nuovi ingredienti che diano all’alimento caratteristiche “funzionali”.
Prof. Nicolò Merendino
Direttore Scientifico
Rivista di Scienza dell’Alimentazione