Frutta e verdura in Europa
L’EUFIC (European food information council) ha pubblicato una rassegna sui fattori che influenzano il consumo di frutta e verdura in Europa e quali possono essere gli interventi e gli approcci migliori per aumentarloa Molti stati (Austria, Belgio, Danimarca, Islanda, Olanda, Portogallo, Spagna e Svezia) non includono le patate e altri tuberi amidacei, seguendo le raccomandazioni dell’OMS, mentre le indicazioni norvegesi le includono. Il succo di frutta a volte è escluso dalla categoria frutta e verdura (Belgio e Spagna), a volte è incluso con dei limiti (Danimarca, Olanda e Svezia: una porzione) e totalmente incluso in altri Paesi (Islanda e Norvegia). L’Austria e il Portogallo non danno indicazioni specifiche. L’OMS raccomanda di consumare 400 g di frutta e verdura al giorno, escludendo le patate e altri tuberi come la manioca. In generale, le linee guida sono in linea con quell’OMS, ma alcuni Paesi raccomandano un consumo maggiore (Danimarca: 600 g al dì). In Nord Europa il consumo di frutta e verdura inferiore rispetto al Sud. Per esempio in Finlandia la fornitura media è di 195 g per persona, che corrisponde a 71 kg per persona all’anno, mentre in Grecia il consumo medio è in media di 756 g per persona al giorno (276 kg pro capite all’anno). I dati sulle famiglie rivelano che il consumo totale di vegetali (esclusi patate e legumi) varia da 284 g al giorno a Cipro a 109 g al giorno in Norvegia. Questi Paesi presentano, rispettivamente, anche le più alte e le più basse quantità di verdure fresche che vengono consumate. È interessante notare che Cipro presenta il più basso consumo (4 g al giorno) di ortaggi trasformati (surgelati, in salamoia, essicati). Il consumo di questi prodotti è più elevato in Italia dove si calcola che sia pari a 56 g al giorno. L’OMS stima che in più della metà dei paesi della Regione Europea il consumo di frutta e verdura è inferiore a 400 g al giorno, e in un terzo dei Paesi il consumo medio è inferiore a 300 g al giorno. Le analisi dell’EFSA sulla base di sondaggi nazionali suggeriscono che la quantità raccomandata è raggiunta solo in 4 degli stati membri dell’UE (Polonia, Italia, Germania, Austria). Includendo i succhi di frutta e verdure, anche Ungheria, e Belgio hanno raggiunto la quantità raccomandata. I gruppi a basso reddito tendono a consumare quantità minori di frutta e verdura rispetto a gruppi a reddito più alto. Gli adulti correttamente educati mostrano un consumo di verdura maggiore. Oltre all’aspetto finanziario, una miglior educazione generalmente indica un reddito più alto, e questo potrebbe essere correlato ad una maggior conoscenza delle sane abitudini. Rimane da chiarire perché le femmine mangino più frutta e verdura dei maschi. Gli uomini tendono ad essere meno consapevoli delle raccomandazioni alimentari. Nei bambini i livelli di assunzione di frutta e verdura sono correlati a quanto consumano i loro genitori. La pressione per mangiare frutta e verdura non ha alcun effetto positivo sull’assunzione dei bambini. I modelli alimentari familiari (e in particolare i pasti consumati in famiglia) migliorano il consumo di frutta e verdura nei bambini. Prima i bambini vengono introdotti alle verdure, più facilmente avranno livelli di consumo più alti in età prescolare. Dato che alcune verdure hanno un sapore leggermente amaro (o comunque non dolce) il bambino potrebbe aver bisogno di provarle più spesso di altri alimenti prima di accettarle. Gli orari di lavoro irregolari e uno stile di vita frenetico sono percepiti come ostacoli al consumo di verdure.