Sensibilità al glutine

Autori/Authors : Pellati R.

Al Congresso Nazionale ADI che si è svolto a Firenze sotto la Presidenza di Lucio Lucchin (Direttore Serv. Dietetica Osp. Regionale Bolzano), Carlo Catassi (Clin Pediatrica Università delle Marche) ha riassunto le conoscenze attuali sul problema della sensibilità al glutine (GS), un argomento di attualità perché l’epidemiologia non è ancora chiara. Alcune evidenze suggeriscono che si tratti un problema diffuso nella popolazione generale, verosimilmente più frequente della celiachia.
Sino ad oggi la GS è stata descritta soprattutto in età adulta, ma oggi si ritiene che interessi anche l’età pediatrica.
Il ruolo della suscettibilità genetica alla GS non è ancora chiaro. I genotipi HLA-DQ2-DQ8 sono presenti nei soggetti con GS con una frequenza di poco superiore rispetto a quella della popolazione generale (50 % rispetto al 30 %). Le proteine tossiche per il soggetto GS sono quelle contenute nei cereali contenenti glutine, ma è stato ipotizzato che anche frazioni proteiche diverse dal glutine, in particolare gli inibitori della amilasi-triptasi (ATI) possano essere coinvolti nell’attivazione della malattia. Il quadro clinico comprende sintomi gastro-intestinali ed extra-intestinali oemai noti. La latenza dei sintomi dopo l’ingestione di glutine è breve, generalmente compresa tra alcune ore e pochi giorni. La diagnosi è fondamentalmente clinica e non sono ancora disponibili bio-marcatori che consentano una diagnosi mirata della GS. Se il paziente giunge all’osservazione in dieta libera, sarà pertanto opportuno escludere la celiachia vera e propria (ricerca anticorpi sierici anti-transglutaminasi Ig A, anticorpi antigliadina deamidata Ig G, RAST, biopsia intestinale). Il sospetto diagnostico nasce dal riscontro che la sintomatologia scompare rapidamente dopo l’esclusione completa di tutti gli alimenti contenenti glutine dalla dieta.
A differenza della celiachia è possibile che tale condizione sia transitoria, ma occorreranno studi longitudinali per chiarire questo aspetto. E’ importante tener presente che la GS non presenta la comorbilità autoimmune tipica della celiachia.
La terapia della GS è esclusivamente dietetica e si basa sulla esclusione completa degli alimenti contenenti glutine per almeno 24 mesi, seguita dalla eventuale verifica della persistenza o meno del disturbo (prova di riesposizione).
La ricerca dovrà chiarire se lo spettro dei cereali tossici per il soggetto colpito da GS sia del tutto sovrapponibile a quello del soggetto celiaco o se presenti alcune peculiarità specifiche, così come l’eventuale soglia di tolleranza nei confronti delle tracce di glutine.

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