Dieta chetogenica: i rischi nutrizionali

Autori/Authors : Pellati R.

Al recente Convegno Regionale della Sezione Lazio dell’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) sono stati evidenziati i rischi nutrizionali della dieta chetogenica dalla relazione di M.Petrelli e G. Giancola (Clinica di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo - Azienda Osp. Univ. degli Ospedali Riuniti di Ancona).
Com’è noto, la dieta chetogenica è una dieta “high-fat, moderate-protein and low-carbohydrate” la cui principale indicazione è tutt’ora l’epilessia farmaco resistente.
Essendo però una dieta che determina una sensazione di sazietà, è importante sottolineare quali siano gli effetti collaterali per evitare che alcune persone inconsapevolmente intraprendano tale modello nutrizionale per ottenere una rapida perdita di peso, senza valutarne le conseguenze.
Per i sostenitori di tale dieta, i carboidrati non sono considerati nutrienti essenziali, in quanto l’organismo umano ha la capacità di generare glucosio anche a partire da precursori non glicidici, Tuttavia, l’apporto glucidico si ritiene fondamentale in quanto permette di evitare un eccessivo catabolismo delle proteine ed un accumulo dannoso di corpi chetonici.
Infatti riducendo l’apporto glicidico, nel fegato si assiste alla beta-ossidazione degli acidi grassi con la conseguente formazione di corpi chetonici ( acetone, aceto acetato, beta-idrossibutirrato). La chetosi così derivante, determina modifiche nella concentrazione di diversi ormoni e nutrienti, tra cui grelina, amilina e leptina, determinando sensazione di sazietà, nausea, repulsione per il cibo.
Ecco perché l’utilizzo degli acidi grassi come fonte energetica e l’induzione della sazietà sono i pilastri dell’applicazione della dieta chetogenetica per i soggetti con BMI superiore alla normalità, senza valutare tutte le conseguenze.
Le principali controindicazioni alla dieta chetogenica sono gravidanza e allattamento, disturbi psichiatrici, porfiria, cardiopatie ischemiche e soprattutto insufficienza epatica e renale. I danni renali provocati dagli alti livelli di escrezione di azoto durante il catabolismo delle proteine sono particolarmente evidenti. I corpi chetonici inoltre, eliminati per via polmonare provocano quasi sempre alitosi.
Sono segnalati anche cefalea, sonnolenza, disidratazione, disturbi gastrointestinali (come stipsi, reflusso gastroesofageo), iperuricemia, iperlipidemia, perdita di capelli ipocalcemia e ipercalciuria.
E’ridotto anche l’apporto di minerali e vitamine pertanto è necessario incrementarli con l’uso di integratori che in genere vengono somministrati senza valutare i livelli ematici, per cui il sovradosaggio di alcuni di essi può rivelarsi dannoso.
Va segnalata anche il disagio emotivo derivante dalle limitazioni dietetiche e la possibilità di un effetto “yo-yo”( più velocemente perdi pesi, più velocemente lo riprendi) molto alto per cui alla sospensione della dieta chetogenica il paziente riprende le sue precedenti abitudini alimentari (soprattutto per quanto riguarda la quantità di carboidrati) e con esse tutti i chili persi.

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