Organismi geneticamente modificati: aspetti giuridici
Per organismo geneticamente modificato (OGM) si intende un organismo, diverso da un essere umano, quindi un batterio, pianta o animale, in cui il materiale genetico (DNA) è stato modificato in un modo differente da quanto avviene in natura, con l’accoppiamento e la ricombinazione genetica naturale.
In testa alla lista dei paesi che fanno uso di questa tecnologia ci sono gli USA, seguiti da vari paesi dell’America Latina, dall’Australia e dalla Cina, paesi in cui l’elevata estensione della superficie, rende possibile l’applicazione del principio di coesistenza, che è il principio che regola attualmente in Europa la possibilità di coltivare gli OGM e che ammette la possibilità in contemporanea di poter continuare a coltivare con metodo tradizionale i vegetali. Le modifiche genetiche per le quali sono stati riconosciuti dei brevetti, sono principalmente la resistenza contro l’uso dei diserbanti e la resistenza contro determinati parassiti. L’OGM più diffuso è quello legato alla protezione dalle piralidi del mais, responsabili della perdita del 9% della produzione complessiva del cereale, posto che nel mais sia stata inserita la tossina Bt (bacillus thuringensis), che è letale per le piralidi.
Gli OGM costituiscono oggi uno degli elementi di più importante ed attuale riflessione, in particolare per quanto riguarda i profili giuridici.
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