Sicurezza alimentare / Food Safety

Contaminazione da metalli pesanti in preparazioni erboristiche di malva

Rivista : Anno 48/Numero 2
Autori/Authors : Bravo I. Spognardi S. Papetti P.

Sommario

La Malva sylvestris è una specie erbacea annuale, originaria dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia sud-occidentale, da sempre utilizzata nel settore alimentare per via delle sue proprietà nutraceutiche e terapeutiche. Nonostante in letteratura non siano stati riportati effetti negativi legati al consumo di preparati a base di malva, alcuni autori hanno identificato nel suo utilizzo un possibile rischio per la salute umana dato che tale specie cresce in aree contaminate. In questo studio è stato analizzato il contenuto di metalli pesanti: arsenico, cadmio, piombo e mercurio, presenti in prodotti a base di M. sylvestris provenienti da diversi Paesi Europei. In tutti i campioni i livelli di arsenico (0,012-0,068 mg / kg-1) e di mercurio sono risultati inferiori rispetto ai limiti consentiti dalla Commissione Europea (Regolamento UE 420/2011) e a quelli internazionali forniti dalla FAO / OMS per le erbe medicinali e le piante. Le concentrazioni di cadmio e piombo, non si sono rivelate trascurabili soprattutto per i prodotti provenienti dalle aree a sud del Mediterraneo. La relazione tra i contaminanti e i siti di campionamento è stata studiata utilizzando l’analisi della varianza ed il test post-hoc HSD di Tukey. Infine, per valutare il potenziale rischio per la salute umana derivante dal consumo cronico di preparati a base di malva, sono stati calcolati due indici: l’EDI (Estimated Daily Intake), ovvero una stima dell’assunzione giornaliera e l’indice di rischio sanitario (HRI: Health Risk Index). I valori relativi all’HRI sono risultati inferiori a 1, indicando che non vi sono rischi per la salute umana.

Abstract

In the last years, the contamination of food from metals has become a major problem; the plants represent a sort of vehicle for these substances, and reflect the level of soil contamination in the sampling areas. Furthermore, in medicinal plants widely used with its various preparations such as Malva Sylvestris we must assess health risks for human health. In this study, we analyzed heavy metals concentration in various herbal products based on M. sylvestris obtained from different regions of Italy, from different European countries. The preparations consist mainly of dried plants, in the form of tisanes, either in filter or in bulk, consisting of leaves and flowers or only flowers. The most important heavy metal contaminations that may affect medicinal plants concern the presence beyond the maximum limits of Cadmium (Cd), Mercury (Hg).

La sfida della sicurezza alimentare: sfamare la crescente popolazione mondiale nonostante le minacce ambientali, economiche e so

Rivista : Anno 41/Numero 1
Autori/Authors : Sonnino A.

L’agricoltura mondiale produce oggi alimenti più che sufficienti a nutrire una popolazione di 7 miliardi di persone. Ciononostante, poco meno di un miliardo di persone soffrono la fame. La sicurezza alimentare è definita come l’accesso fisico ed economico permanente di tutta la popolazione agli alimenti sani e nutrienti di cui necessita per soddisfare i propri fabbisogni e le proprie preferenze alimentari e per condurre una vita sana ed attiva. La sicurezza alimentare è la risultante di quattro elementi, che si debbono realizzare contemporaneamente: (i) disponibilità adeguata di alimenti, (ii) accesso al cibo da parte di tutta la popolazione, (iii) stabilità nel tempo della disponibilità e dell’accesso, e (iv) utilizzazione del cibo. La Dichiarazione del Millennio, adottata nel 2000 dall’ONU impegna a raggiungere entro l’anno 2015 il traguardo di dimezzare la percentuale di persone che sono denutrite. La crescita demografica, il processo di progressiva urbanizzazione della popolazione ed il cambiamento delle diete possono però esacerbare ulteriormente il problema. La sfida sarà quindi quella di soddisfare la domanda globale di alimenti, che nel 2050 sarà del 70% più alta rispetto a quella odierna, sfida che è ulteriormente aggravata dal cambio climatico e dalla erosione delle risorse naturali che forniscono la base per la produzione di alimenti. Le politiche di sicurezza alimentare poggiano su 4 aree prioritarie: (i) aumento degli investimenti in agricoltura; (ii) ampliamento dell’acceso agli alimenti; (iii) miglioramento della governance del commercio mondiale; (iv) aumento sostenibile della produttività.
La quarta opzione politica si basa largamente sull’adozione di innovazione tecnologica e organizzativa in agricoltura.

Abstract
Currently, more than enough food is produced to feed the world’s population of nearly 7 billion inhabitants. However, latest FAO figures indicate that almost one billion people are undernourished in 2010, representing almost 16% of the population in developing countries. Food security exists when all people, at all times, have physical and economic access to sufficient, safe and nutritious food that meets their dietary needs and food preferences for an active and healthy life. A target of the first Millennium Development Goal, adopted by the UN Organization in 2000, is to halve, between 1990 and 2015, the proportion of people who suffer from hunger. There are four dimensions of food security: the availability of food; access to food; utilization of food; and food system stability. For food security objectives to be realised, all four dimensions must be fulfilled simultaneously. Looking to the future, there are also major challenges ahead from the rapidly changing socio-economic  environment (increasing world population and urbanization, and dietary changes), climate change and erosion of natural resources. Promoting agriculture in developing countries is the key to achieving food security, and it is essential to act in four ways: to increase investment in agriculture, broaden access to food, improve governance of global trade, and increase productivity while conserving natural resources. The fourth option is largely based on the adoption of technological and organizational innovation in agriculture.


Valutazione microbiologica di un prodotto alimentare tipico della tradizione siciliana: l’ arancino

Rivista : Anno 39/Numero 4

Gli autori descrivono i risultati di una indagine per la ricerca microbiologica dei principali fattori di rischio legati al consumo di uno dei prodotti tipici della tradizione culinaria siciliana: l’arancino o arancina, una specialità ampiamente apprezzata e consumata sia dalla popolazione locale che dai turisti. L’arancino è una palla di riso con un ripieno di ingredienti di varia natura, impanato e fritto, quindi sia la composizione che la manipolazione necessaria alla preparazione rappresentano dei punti critici per la eventuale contaminazione. Alla luce di ciò questo studio microbiologico ha interessato i seguenti parametri: ricerca di Salmonella spp., numerazione di B. cereus, numerazione di Clostridi solfito riduttori, numerazione di stafilococchi coagulasi positivi ed infine numerazione di L. monocytogenes ed i metodi applicati hanno fatto riferimento alle norme UNI ed ISO. Il lavoro ha interessato esercizi della città di Catania e relativa provincia, dove sono stati effettuati dei campionamenti casuali sui prodotti di produzione giornaliera. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti, infatti, eccetto un riscontro positivo di S. enteritidis (probabilmente legata alle uova utilizzate ed ad una inefficace temperatura di cottura per la sanitizzazione del prodotto); tutti gli altri sono stati negativi sia per la presenza di Salmonella, sia per le cariche trovate, tutte ampiamente sotto i limiti consentiti per il consumo del prodotto.



The authors describe the results of a microbiological research programme investigation into the principle risk factors linked to the consumption of one of the typical traditional Sicilian culinary products , the “arancino” or “arancina”, a speciality widely appreciated and consumed by both the local population and tourists. The arancino is a ball of rice with one of a variety of fillings, coated with breadcrumbs and fried; therefore both the composition and the handling necessary for the preparation are critical points for eventual contamination. In the light of this, the following parameters affected this microbiological study: research for Salmonella spp., numeration of B. cereus, numeration of sulphite reducing clostridia, numeration of coagulase positive staphylococci and, finally, numeration of L. monocytogenes; the methods applied were in accordance with ISO standards. The work has involved establishments in both the City and Province of Catania, where random samples were taken of products from the daily production. The results obtained are encouraging. In fact, apart from one positive incidence of the presence of Salmonella enteritidis (probably linked to the eggs used and an inefficient cooking temperature for rendering the product fit for consumption), all the remaining samples were negative, both for the presence of Salmonella and the quantities found, which were well below the limits permitted for the consumption of the product.

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