Lo sciroppo di fruttosio e insorgenza di patologie del fegato

Rivista : Anno 47/Numero 2
Autori/Authors : Merendino N.

Editoriale

A. Rosati
Lo sciroppo di fruttosio e insorgenza di patologie del fegato: l’ennesima evidenza scientifica che l’abuso di fruttosio comporta danni alla salute

Il fruttosio è uno zucchero naturale presente in diversi alimenti come ad esempio nella frutta che è presente in alta concentrazione ma anche nei vegetali e in alcune farine utilizzate per pasta, pane e pizza. In una dieta bilanciata, il consumo di fruttosio naturalmente contenuto nei cibi, non comporta alcun effetto negativo. Tuttavia l’abuso nel consumo di tale nutriente (ad esempio consumando sciroppi di fruttosio) può portare a lungo termine dei danni molto seri al nostro organismo.
Infatti il principale effetto del fruttosio è dovuto al fatto che esso viene metabolizzato rapidamente dal fegato, by-passando il sistema di regolazione della glicolisi dovuta alla formazione della fosfofruttochinasi. Questo ha come conseguenza la formazione di piruvato e di lattato, attivazione della piruvato deidrogenasi modificando quindi l’equilibrio tra ossidazione e esterificazione degli acidi grassi non esterificati e, di conseguenza, l’aumento di secrezione di VLDL (very-low-density-lipopotretin) da parte del fegato.
Recentemente uno studio eseguito su 271 bambini con patologie del fegato effettuato dell’ospedale dal Bambino Gesù ha dimostrato che il consumo di fruttosio superiore a 38 grammi comportava un alto rischio di aumentare patologie del fegato (pubblicato su journal of Hepatology).
In sostanza questo studio rappresenta l’ennesima conferma che è necessario non abusare di cibi e bevande con un alto contenuto di fruttosio specialmente nei bambini.

Autore per corrispondenza: 

 Prof. Nicolò Merendino
Direttore Scientifico
Rivista di Scienza dell’Alimentazione

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