D’Addesa D.
Mensa scolastica: adeguatezza del pasto
Riassunto
Nel presente lavoro sono riportati i risultati relativi alla valutazione della adeguatezza energeticanutrizionale del pasto effettivamente consumato, sulla base dell’osservazione del cibo servito ma non mangiato a mensa dai bambini seguiti presso la scuola primaria e secondaria di primo grado di un Comune del Lazio. La metodologia utilizzata per la valutazione dell’entità degli scarti di mensa è stata la pesata diretta degli alimenti, effettuata su un campione di 250 soggetti (30% del campione complessivo). La rilevazione è stata eseguita in cinque giorni diversi, equivalenti ad una settimana di refezione scolastica (totale 15 giorni).
I risultati hanno evidenziato che il pasto scolastico riesce a soddisfare circa la metà della copertura energetica prevista per il pasto di metà giornata. La percentuale di scarto medio totale è del 35,8%, con punte massime di rifiuto per il contorno (41,5%), mentre il primo piatto risulta essere il più gradito (29%) ed il secondo piatto si colloca in una situazione intermedia con un rifiuto del 37%. I piatti più graditi risultano essere: pizza margherita, petto di pollo panato e patate arrosto; mentre quelli più rifiutati sono l’insalata di riso, le melanzane alla parmigiana e le melanzane al funghetto. Le verdure crude sono preferite alle cotte, con minori percentuali di scarto per i pomodori in insalata.
Questi risultati evidenziano l’importanza di indagare i fattori che contribuiscono agli scarti di mensa e di individuare strumenti idonei per il superamento di eventuali carenze e ottenere il
miglioramento del servizio, come previsto anche dalle linee guida per la ristorazione scolastica.
Summary
The nutritional adequacy of school meals actually eaten by children, based on the observation of the food served but not eaten, in some primary and lower secondary schools in a municipality in
the Latium region were investigated and results were reported in this paper. The direct weighing method was used to evaluate the amount of school food left uneaten in a sample of 250 subjects (30% of the total sample). Data were collected in five different days, a school week, for a total of 15 days.
Results showed that midday school meals provided almost half of the energy intake expected. 35.8% of the total food was wasted on average, most of the food thrown away was vegetables (41.5%) whereas the first course of the meal was the most eaten (29%) and the second one was discarded by 37% of the subjects. The most preferred foods were: pizza margherita, crumbed chicken breast and roasted potatoes; food most discarded: rice salads, aubergine parmigiana and aubergine cooked in a mushroom style. Children preferred fresh vegetables rather than cooked ones, tomatoes were the most eaten ones. It is thus important to investigate the factors that contribute to food waste at school in order to improve meals as described in the Italian guidelines for school lunch.
Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italiani
Lo studio ZOOM8 ha esaminato in un campione di 1740 bambini italiani di 8-9 anni l’aderenza alla dieta mediterranea (DM), che è risultata tra le più basse in Europa. In questo lavoro sono presentati i risultati sulle preferenze di consumo per frutta e verdura degli stessi soggetti. Tali dati sono stati ricavati dal questionario di frequenza alimentare semi-quantitativo e da quello sullo stile di vita del bambino, compilati dai genitori. L’aderenza alla DM è stata valutata attraverso l’indice KIDMED. Appena il 5,0% del campione ha un’alta aderenza (il 62,2% media e il 32,8% bassa). La scarsa aderenza è caratterizzata soprattutto da un basso consumo di frutta e verdura. Sono stati riferiti ostacoli al consumo di frutta/verdura/legumi per circa un terzo del campione; tra i principali soprattutto il fatto che ai bambini non piacciano tali alimenti. Solo il 32,8% dei genitori ritiene che consumare le verdure “più di una volta al giorno” sia la corretta abitudine. I frutti maggiormente preferiti sono risultati: arance (81,8%); mele (60,9%); banane (58,6%) e fragole (53,7%); le verdure: insalata (47,8%), pomodoro (45,9%) e spinaci (39,1%). Sono state rilevate associazioni significative delle preferenze di frutta/verdura con genere e area geografica. Nei programmi di educazione nutrizionale è essenziale considerare che gran parte dei bambini non gradisce frutta e verdura e tende a non variare le proprie scelte. E’ importante quindi portarli a conoscere, assaggiare e godere di questi cibi sia in famiglia che a scuola. Anche le conoscenze alimentari dei genitori avrebbero bisogno di attenzione e di essere migliorate.