Funzionalita’ intestinale e viaggi

Rivista : Anno 38/Numero 4
Autori/Authors : Pellati R.

Al 6° Congresso Nazionale della SIMVIM (Società Italiana di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni) il presidente Vincenzo Nicosia ha evidenziato un problema che preoccupa i 50 milioni di viaggiatori che ogni anno si spostano per turismo o per affari in Paesi a basso tenore igienico: la diarrea del viaggiatore.
Questo disturbo generalmente non è preoccupante, mentre in alcuni gruppi di persone (anziani con o senza malattie croniche, bambini) può determinare pericoli anche gravi per la salute. In alcune aree geografiche l’incidenza del disturbo supera il 60 % per un periodo di permanenza di 2 settimane. I costi sono elevatissimi: negli Stati Uniti il costo stimato per ogni episodio è pari a 300 dollari: nelle forme acute, il costo totale è stimato a 1 miliardo di dollari (vengono ricoverati circa 200.000 bambini).
La reidratazione rimane il momento più importante nella maggior parte dei casi. Le forme lievi e con minime perdite idriche tendono ad autolimitarsi. Pertanto l’assunzione di acqua e qualche crackers salato (come fonte di cloruro di sodio) o l’uso di succhi di frutta garantiti (inscatolamento) è sufficiente per ottenere un’efficace reidratazione. Un’altra opzione è il brodo salato.
Come linea-guida si dovrà suggerire di evitare latte e latticini nei primi 2 giorni (spesso coesiste un deficit di lattasi) e cibi grassi (stimolano l’escrezione di sali biliari che hanno effetto osmotico) e cibi piccanti (aumentano il transito intestinale). I cibi preferiti comprendono riso, pasta, patate, banane, carni bollite. Le verdure vanno reintrodotte quando la diarrea comincia a migliorare.
Come farmaci finora sono stati utilizzati gli inibitori della motilità intestinale (loperamide) e antibiotici.
Una molecola di nuova concezione è il racecadotril (un inibitore dell’encefalinasi con effetto antisecretorio), che ha dimostrato di ridurre la secrezione eccessiva di acqua ed elettroliti nel lume intestinale, contrastando così la disidratazione in modo efficace e mirato consentendo di mantenere una normale fisiologia delle funzioni intestinali (non blocca la motilità). Inoltre agisce sui sintomi associati quali dolori, gonfiore addominale, astenia. Nei bambini può essere usato a partire dal terzo mese di vita.
In base alle condizioni igieniche , nel mondo si distinguono 3 livelli di rischio:
1) Alto rischio: America Latina, Asia, Africa sett., occ., orientale.
2) Rischio moderato: Europa mediterranea, Medio Oriente (in alcuni studi la Turchia è ad alto rischio), Cina, Sud Africa, Paesi dell’ ex Unione Sovietica.
3) Basso rischio: Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone.
 

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