Nutraceutica: primo congresso nazionale

Rivista : Anno 39/Numero 1
Autori/Authors : Pellati R.

Nella prestigiosa cornice dell’Università degli Stu¬¬di di Milano si è svolto il primo congresso nazionale della SINUT (Società Italiana di Nutraceutica), sotto l’egida del Presidente Cesare Sirtori, Pre¬side della Facoltà di Farmacia della locale Uni¬versità.
Oggi i nutraceutici incontrano il favore crescen¬te del consumatore, sempre più consapevole dei loro effetti benefici sulla salute, con un indotto di quasi 1500 milioni di euro solo nel canale far¬macia e la sistematica introduzione di nuovi prodotti sul mer¬cato. Nel 2009 il comparto ha registrato una crescita del 12,5 rispetto al 2008.
Cesare Sirtori afferma che, fra i non addetti ai lavori, attorno alla nutraceutica regna ancora con¬¬fusione, perché sotto questo termine vengono com¬¬presi i cibi funzionali, gli integratori, i probiotici e i prebiotici. Va precisato che il cibo funzionale (functional food) è un vero e proprio alimento (ap¬porta calorie e energia) che contiene ele¬menti utili alla salute dell’uomo. Esempio: le proteine del¬la soia, quelle del lupino (utili per abbassare il colesterolo e la pressione arteriosa), i derivati del latte che contengono piccoli frammenti proteici (peptidi) e il cioccolato amaro (per la pre¬senza di polifenoli) anch’essi attivi sulla pressione arteriosa.
Gli integratori invece sono nutraceutici che si assumono per via orale, non forniscono calorie, ma possono avere funzioni terapeutiche impor-tanti, integrando (come dice la parola) una dieta povera di determinate sostanze.
I probiotici sono colture di batteri che svolgono l’importante funzione di colonizzare l’intestino, migliorandone la funzionalità e aumentando le capacità immunitarie. I probiotici sono anche in grado di ridurre il dolore dell’intestino in corso di patologie del colon. Recentemente si è vista an¬che un’attività protettiva dei probiotici contro le principali patologie infettive dell’intestino.
Infine i prebiotici sono alimenti funzionali che contengono sostanze un grado di favorire la cre-scita dei batteri probiotici.
Fra le numerose relazioni presentate citiamo quella di Claudio Galli (Università di Milano) su¬gli omega-3 che, oltre al ruolo ormai riconosciuto nel trattamento dell’ipertrigliceridemia, oggi sono studiati anche nel trattamento dello scompenso cardiaco e nelle sindromi da deficit di attenzione che affliggono molti bambini. Negli Stati Uniti è stato avviato uno studio sui reduci dalle guerre in Irak che presentano problemi psichici di reinserimento. Le proteine del pesce inoltre sembrano esercitare un effetto sul colesterolo e in qualche misura anche sull’aumento di peso.
Daniele Piomelli (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova) già collaboratore del Premio Nobel Kandel, ha portato alla ribalta l’oleoiltalonamide (OEA), una molecola di tipo fosfolipidico, presen¬te in alcuni alimenti che induce sazietà, in par¬ticolare nei confronti dei grassi alimentari. Se si altera il metabolismo dell’OEA, l’animale può diventare rapidamente obeso per eccesso alimentare. Inoltre migliora brillantemente la memoria: gli animali ricordano meglio i movimenti che ser¬vono ad evitare ostacoli o zone potenzialmente pericolose.
Il Premio Nobel Luc Montagnier ha ricordato i componenti antiossidanti della papaya fermentata nei confronti delle sindromi cliniche del mondo moderno come la stanchezza cronica, la particolare predisposizione all’influenza e le patologie più gravi che colpiscono il DNA.
Il premio “Alpro- Foundation” è stato assegnato a Cecilia Bolondi (Facoltà di Farmacia – Università di Bologna) per la tesi sperimentale Neuroprotezione in vitro del sulforafane dagli effetti tossici di proteina amiloide. Il sulforafane è un isotiocianato derivante dall’idrolisi della glucorafanina, appartenente alla classe dei glucosinolati (presenti nelle famiglie del genere “Brassica” come le crucifere). Oltre all’attività antiossidante, è in grado di modulare meccanismi di sopravvivenza neuronale, quindi interessanti capacità neuro protettive particolarmente utili nelle patologie degene-rative tipo Alzheimer.
Fra le proteine vegetali, oltre a quelle della so-ia, oggi si sono aggiunti i semi di lupino, che era-no la principale componente proteica della dieta dei soldati romani nel corso delle loro spedizioni. I militari venivano infatti nutriti con semi di lupino, pane e vino, apparentemente con una buona salute. Il lupino dei soldati romani era amaro e richiedeva la bollitura in acqua per far scomparire il sapore sgradevole. Oggi sono selezionati fra quelli di origine mediterranea (L.albus) e di origine sud-americana (L.angustipholius) che han¬no un ottimo sapore e consentono l’estrazione di proteine utilizzabili per alimenti simili alla carne.
Al Congresso SINUT sono state presentate an-che interessanti relazioni sulla creatina, sugli aminoacidi ramificati, sul riso rosso.
 

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