Pesce e allergia
Dopo il latte, l’uovo e il grano, il pesce è l’alimento maggiormente sensibilizzante.
Su questo tema, il periodico “Doctor Pediatria”,Ottobre 2008 ha pubblicato una review della letteratura curata dalla Clinica Pediatrica dell’Ospedale San Paolo-Università di Milano a cura di M. Mandelli, P. Ballista, M. Di Vito, E. D’Auria, M. Sala.
Spesso la prima reazione allergica si manifesta nei bambini entro il primo anno di età, quando per la prima volta viene introdotto il pesce con la dieta. Questa reazione è dovuta alla precedente sensibilizzazione del soggetto attraverso il passaggio degli allergeni del pesce nel latte materno ed alla presenza degli allergeni nell’aria degli ambienti chiusi o nella polvere delle case, dove il pesce viene cucinato.
I test cutanei al pesce hanno una sensibilità e un valore predittivo eccellenti, ma una specificità ed un valore predittivo piuttosto bassi. E’ stata infatti osservata un’alta prevalenza di test cutanei positivi al pesce, con mancata manifestazione sintomatologica durante esecuzione di challenge. Una possibile spiegazione del numero elevato di falsi positivi è la presenza di livelli relativamente elevati di istamina negli estratti di pesce.
L’allergia al pesce e ai frutti di mare è considerata perenne, anche se esiste una piccola percentuale di casi (3 %) che vanno incontro ad una remissione spontanea.
L’allergene più noto è l’allergene M del merluzzo e di altri pesci vertebrati anche denominato “paralbumina” (Gad cl), allergene termo e gastro stabile costituito da 113 aminoacidi con peso molecolare di 12.000 Dalton.
Il paziente con allergia ad una specie ittica è potenzialmente a rischio di reazione crociata con tutte le altre specie, in quanto l’allergene maggiore dei pesci vertebrati presenta una elevata omologia di sequenza e di struttura terziaria.