Anno 37/Numero 1
Ricerca sullo stile di vita alimentare nelle Scuole Comunali dell’Infanzia a Viareggio: il progetto "A scuola con gusto"
Nell’anno scolastico 2007-2008 si è svolta una indagine sulle abitudini e preferenze alimentari di bambini delle scuole materne del Comune di Viareggio, come inizio sperimentale di un progetto a lungo termine “ A Scuola con gusto”. L’indagine è stata condotta attraverso un apposito questionario distribuito ai genitori degli alunni, che comprendeva diverse domande sulle abitudini alimentari in famiglia, sull’atteggiamento verso le novità e i condizionamenti, sul coinvolgimento dei genitori rispetto al rifiuto di alcuni cibi ed anche sull’interesse per i prodotti tipici del territorio. Su 450 bambini intervistati hanno risposto circa 300. È risultato che la maggior parte dei bambini fa colazione a casa, con una larga preferenza per il latte ed i biscotti. Circa il 60% dei bambini consuma uno spuntino fra la prima colazione ed il pranzo con preferenza per i biscotti. La maggior parte dei bambini non mangia volentieri tutti i cibi, con un rifiuto prevalente verso verdure e pesce. Lungo il percorso del questionario appare evidente uno scarso senso di affettività legata al cibo. Le abitudini alimentare appaiono quindi non sempre corrette, per cui risulta necessario proseguire la fase sperimentale del progetto stabilendo percorsi di educazione e cultura permanente.
During the 2007-2008 school year a research regarding eating habits and preferences of Viareggio nursery schools’ children has been carried out, as an experimental beginning of a long term project called “At school with relish”. The research has been carried out with a special questionnaire distributed to childrens’ parents; it contained many different questions about family eating habits, about their attitude to the latest trends and conditioning, about parents involvement as regards the refusal of some food , about the interest in typical territorial products. Out of 450 children interviewed about 300 children answered. The result is that most of the children have breakfast at home, with a large preference for milk and biscuits. More or less 60% of children have a snack between breakfast and lunch preferring biscuits. Most of the children don’t like eating all kinds of food, with a predominant refusal of vegetables and fish. The questionnaire clearly reveals that the sense of fondness is weakly linked with food. Then, eating habits aren’t always correct, so it is necessary to carry on the experimental phase of the project, establishing some permanent courses of dietary education.
Carte e cartoni per alimenti tra presente e futuro: evoluzione della normativa ed aspetti analitici
L’attuale legislazione europea sulle carte e i cartoni, destinati al contatto alimentare, fa riferimento ai principi generali del Regolamento Quadro (CE) 1935/2004 e non prevede, per il momento, una regolamentazione specifica di settore (direttiva). Così mentre alcuni Stati membri posseggono legislazioni nazionali (p.e. Francia, Italia, ecc.) o Raccomandazioni (Germania), gli altri paesi applicano esclusivamente i principi generali del regolamento quadro. Alcuni recenti casi di contaminazione alimentare, dovuti alla presenza di DIPN (diisopropil naftaleni) in carte per alimenti, realizzate con fibre riciclate, o alla presenza di tracce di ITX (Isopropiltioxantone) in latte per l’infanzia, hanno riaperto urgentemente il dibattito sulla sicurezza alimentare lungo le filiere dell’imballaggio per alimenti. Dopo l’inserimento dei sistemi di rintracciabilità nell’industria degli imballaggi, attraverso l’articolo 17 del Regolamento (CE) 1935/2004, la Commissione europea completa le nuove misure legislative con il Regolamento (CE) 2023/2006 sulle Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP), che entrerà in vigore dal 1°Agosto 2008. L’articolo discute le prospettive future ed alcuni aspetti di tipo analitico, relativi del settore delle carte e cartoni destinati al contatto con gli alimenti, alla luce dello sviluppo della legislazione europea.
The present regulation on paper and board intended to come into contact with foods is not based on specific harmonised rules but, instead, on general criteria contained in a Framework Regulation (EC) No1935/2004. So, while some Member States own, at national level, a specific legislation (e.g. France, Italy, etc.) or specific Recommendations (Germany) other countries follow the general principles of this Framework Regulation. The recent cases of food contamination due to the presence of DIPN in paper and board made of recycled paper and to the presence of ITX in some samples of baby milk, have urgently suggested again the debate on how to guarantee food safety along the production chains of food contact materials/articles. After the introduction, in 2006, of the traceability (article 17, Regulation (EC) No 1935/2004 in the food contact materials industry, the European Commission completed his new approach approving, in 2006, a new regulation on Good Manufacturing Practice (EC) No 2023/2006, that will enter in force in August 2008. The article discuss future perspectives for food contact paper and board sector and some analytical aspects, in the light of the evolution of EU legislation..
Dal campo alla mensa: valutazione dell’impatto della micorrizazione sulle caratteristiche qualitative di pomodoro
Il progetto è finalizzato allo studio dell’influenza dei funghi micorrizici, recentemente riconosciuti come me-todo alternativo di bio-fertilizzazione, sulle caratteristiche qualitative degli ortaggi. La ricerca si propone quindi di ottenere, attraverso sperimentazioni a livello molecolare, evidenze scientifiche quantificabili e attendibili, tali da promuovere una larga diffusione della micorrizzazione nelle tecniche di produzione agricole. A tale scopo è stata presa in esame l’associazione tra il fungo micorrizico arbuscolare Glomus mosseae e la pianta di pomodoro (Solanum lycopersicum), il cui frutto è riconosciuto in tutto il mondo come simbolo dell’italian food. In questo lavoro si è inteso indagare se gli effetti benefici dei funghi micorrizici sullo sviluppo vegetale possano essere estesi anche ad alcuni tratti qualitativi dei frutti, attraverso prove di crescita e misurazione di paramentri fisiologici. I dati ottenuti in questo lavoro suggeriscono una correlazione positiva tra la micorrizazione da parte del fungo G. mosseae e lo sviluppo, la nutrizione del fosfato e la produttività di piante di pomodoro. In particolare, le piante inoculate hanno prodotto frutti per un periodo di tempo si-gnificativamente maggiore. Come secondo livello di analisi, l’espressione di cinque geni coinvolti nella sintesi dei carotenoidi e di composti volatili è stata analizzata con esperimenti di real-time RT-PCR, al fine di indagare un’eventuale differenza nei livelli di mRNA in piante micorrizate rispetto a piante di controllo per mettere in evidenza un effetto diretto del fungo sul metabolismo del frutto. Tutte le sequenze geniche considerate negli esperimenti di RT-PCR quantitativa sono risultate espresse ad alti livelli nelle condizioni analizzate in questo studio.
The project is aimed of investigating the potential impact of mycorrhizal fungi, which have recently been ac-knowledged as a new class of bio-fertilizers, on the quality of vegetables. In order to verify such a hypothesis, we selected tomato (Solanum lycopersicum), a widely worldwide-consumed plant and a symbol of “Italian food”. The aim of the study was to examine whether the beneficial effects of mycorrhizal fungi on plant development may be extended to some qualitative fruit features, through the measurement of plant growth parameters, productivity and mineral content. The results obtained shows that G. mosseae positively affects the growth development of tomato plants, the P content and fruit production. In particular, inoculated tomato plants produced more fruit and their productive period was remarkably longer. As a second step, a molecular analysis was done, focusing the attention on two crucial aspects of fruit quality, namely the antioxidant compound content and the presence of flavour-constituting molecules. Five genes related to carotenoid biosynthesis and volatile compounds were selected, and their expression was investigated through a real-time RT-PCR comparison of mycorrhized and non-mycorrhized plants. Under our experimental conditions, all the target genes were well expressed in the considered developmental stage, confirming published data. However, the five genes considered did not reveal a differential expression between the mycorrhized and control conditions.
Studio degli effetti di un trattamento con acqua calda e del confezionamento sulla qualità di ciliegie
Ciliegie (Prunus avium L., cv. Ferrovia) sono state sottoposte ad un trattamento di immersione in acqua calda (54°C per 6 minuti), confezionate in vaschette di polietilene a bassa densità, avvolte da un film di PVC, conservate in frigorifero a 5°C per 2 settimane, infine lasciate a 20°C simulando una shelf life di 15 ore. Sui frutti sono stati valutati parametri del colore, perdita di peso, consistenza, °Brix, conducibilità elettrica, contenuto di fenoli totali. È stata anche eseguita una valutazione soggettiva della qualità. Il trattamento per immersione in acqua calda delle ciliegie prima del loro confezionamento ha dato risultati negativi in termini di qualità complessiva dei frutti, che è apparsa inaccettabile già dai primi giorni della conservazione. Come atteso, il confezionamento si è rivelato fondamentale nel limitare la perdita di peso e, quindi, l’avvizzimento dei frutti. Inoltre il confezionamento, nel caso dei frutti non trattati in acqua calda, sembra garantire una buona qualità del prodotto fino ad una settimana di conservazione a 5°C, mentre la qualità è di poco superiore al limite dell’accettabilità alla seconda settimana. Un ritardo del confezionamento dal momento della raccolta, anche se i frutti sono mantenuti a 0°C, incide negativamente sulla qualità dei frutti durante la conservazione.
Sweet cherries (Prunus avium L., cv. Ferrovia) were treated with hot water bath (54°C for 6 minutes), packaged in LDPE trays wrapped with a PVC film and stored in refrigerator at 5°C for 2 weeks followed by 15 h of shelf life at 20°C. The fruit were evaluated for the following parameters: colour, weight loss, texture, °Brix, electrical conductivity, total phenol content. A subjective quality evaluation was also carried out. The hot water treatment of cherries before packaging had a negative effect on fruit quality, that resulted as unacceptable ever since the early days of storage. As expected, packaging reduced the weight loss and, as a consequence, fruit shrivelling. Moreover, for not heat treated fruit, packaging significantly contributed in maintaining a good level of quality up to the first week of storage at 5°C, while quality was only just higher the acceptability value at the end of the second week of storage. Delaying the hot water treatment and packaging after fruit harvest, even if the cherries were kept at 0°C, resulted in a greater loss in fruit quality during storage.
Identificazione di specie nel settore ittico
Con l’aumento della richiesta e del consumo di pesce e di prodotti ittici si è verificata, nei nostri mercati, una maggiore presenza di specie ittiche nonchè di prodotti già filettati provenienti da ogni parte del mondo. Ciò ha determinato la necessità di offrire al consumatore informazioni precise sulle caratteristiche di questi prodotti, oltre alla sicura identificazione della specie commercializzata. Infatti, il Veterinario Ispettore è in grado di identificare il pesce intero valutandone i criteri morfologici tipici della specie, ma, nel caso in cui vi sia un prodotto ittico “toelettato”, ossia già filettato o in tranci, quindi privo delle proprie caratteristiche morfologiche, si rende difficile l’iden¬ti¬fi¬ca¬zione di alcune specie, non solo da parte del Consumatore, ma anche da parte degli Organi di Controllo e dei Consulenti che si occupano di certificazione di filiera e qualità dei prodotti alimentari.
Pertanto, nel settore ittico, è diventato necessario stabilire e standardizzare un sistema di identificazione di specie, che sia attendibile e sicuro sia per tutelare la salute del consumatore, in particolare a causa del sempre più diffuso manifestarsi di reazioni allergiche, sia per adempiere agli obblighi di legge relativi al controllo della denominazione dichiarata in etichetta, (D.M. del MIPAF 27 marzo 2002, successivamente modificato dal Decreto Ministeriale del MIPAF 25 luglio 2005).
È necessario pertanto ricorrere a mezzi di identificazione che sfruttano l’utilizzo di strumenti tecnico-analitico come, ad esempio, la focalizzazione isoelettrica (IEF). L’IEF delle proteine sarcoplasmatiche è una procedura elettroforetica molto diffusa, ufficialmente utilizzata in molti paesi per scopi identificativi di specie su differenti matrici alimentari. Tale tecnica fornisce, per le proteine estratte da ogni specie ittica, una vera e propria mappa tipica della specie. Con questo lavoro si intende creare un archivio, come una banca dati, il più ampio possibile di tracciati elettroforetici standard da utilizzare come riferimento per il riconoscimento di specie ittiche, specialmente nel caso di prodotti già “toelettati” la cui identificazione risulta difficile.
The increasing demand and consumption of fish and seafood products has caused a greater amount of seafood species and products in the National and European markets coming from all over the world. As a result, the consumers need more accurate information about the characteristics of these products and, moreover, a certain identification of the species on sale. As a matter of fact, the Veterinary Inspector can identify the whole fish evaluating the typical morphological features of the species whereas, in case of a transformed seafood products, it becomes quite difficult even for the Control Organs and the consultants usually working at the food quality.
Therefore, in the fishing field, it is necessary to assess and standardize an identifying species system, more reliable for the following reasons:
• To preserve and protect the consumers health, considering also the increasing occurrence of allergic reactions;
• In order to fulfil the legal obligations about the control of the labelled products, according to the DM MIPAF of March 27, 2002, and following changes by the DM MIPAF of July 25, 2005;
As a result, it is necessary to use analytical and instrumental methods such as isoelectric focussing (IEF).The IEF is a widespread procedure, officially recognised and used in many countries for the identification of species in other food products. This technique provides, for proteins extracted from each fish species, a real map typical of the species.
The aim of this work is to create a wide archive, as a database, collecting several standard electrophoresis tracks as a reference for the detection of those seafood species whose identification is uncertain.
Destino dei microinquinanti organici persistenti in Laguna di Venezia: dall’ambiente all’uomo attraverso il biota?
La laguna di Venezia è un ecosistema naturale su cui insistono da secoli le città di Venezia e Chioggia, le attività dell’isola di Murano, e dal primo decennio del secolo scorso un importante polo industriale con impianti per la raffinazione del petrolio e per la produzione di sostanze chimiche di cui molte legate alla “chimica del cloro”. Queste attività hanno prodotto e scaricato in laguna composti organici persistenti (POPs) che si sono accumulati nei sedimenti lagunari. In questo ecosistema sono anche presenti attività di pesca artigianale e di pesca alle vongole, quest’ultima con una produzione di rilevanza nazionale, che possono rappresentare un fattore di rischio diretto per la salute umana.
In questo lavoro sono integrati e discussi i risultati di precedenti studi sulle fonti e il destino ambientale di diossine e policlorobifenili nella laguna di Venezia. Vengono presentati i dati relativi alla contaminazione dei sedimenti lagunari, delle vongole e vengono valutate anche le analisi effettuate sul latte materno e sul siero in maschi veneziani soggetti a diverse abitudini alimentari. I risultati evidenziano un stato ambientale critico a cui è associabile un rischio che, per essere quantificato con maggior precisione, necessita di ulteriori analisi e monitoraggi.
The Lagoon of Venice is a natural ecosystem that, since centuries, is hosting on its shores the cities of Venice and Chioggia, and the activities in Murano Island. Moreover, from the first decade of the past century, an important industrial area, with plants for oil refinement and for production of chemicals compounds many of which clorinated, developed on lagoon borders. These activities have produced and discharged into the lagoon persistent organic pollutants (POPs) that are now accumulated in the lagoon sediments. Moreover, in this ecosystem are active both artisanal and clam fisheries, this latter with production of national importance. These activities might represent a direct risk for human health.
In this work results from previous studies regarding the sources and the fate of dioxins and polychlorobypheniles in the lagoon of Venice are integrated and discussed. In particular, data regarding the contamination of sediments and clams are presented along with data resulting from analyses conducted on mother milk and on blood serum of venetians with different food habits. Results evidence a critical environmental state, whose associated risk need to be better quantified with further analyses and monitoring programs.
Alimentazione e tumori in età pediatrica
Vengono affrontati i vari problemi di natura nutrizionale nelle situazioni della malattia oncologica pedia-trica. Le norme dietologiche ed anche comportamentali generali vengono esaminate e trattate in relazione alle varie fasi della malattia e alla terapia medica, radiante o chirurgica in corso di svolgimento o già effettuata.
Il ruolo della nutrizione artificiale, l’alimentazione nel bambino disfagico, il tipo di attività sportiva, il compor¬ta¬men¬to e le direttive da seguire durante il follow-up sono altri argomenti diffusamente trattati. Vengono inoltre pre¬sentati decaloghi per tutte le situazioni esaminate anche con specifici riferimenti alle varie condizioni morbose ed agli effetti collaterali delle diverse terapie con il suggerimento di possibili soluzioni farmacologiche o nutrizionali.
It is well known that in patients affected by cancer nutritional problems can be present. The nutritional problems in paediatric oncology are evaluated and discussed herein. The correct diet and lifestyle interventions will be described and commented in relationship to the different phases of the pathology and pharmacological, surgical or radiant therapy. Additionally, the role of nutritional or pharmacological support, the diet of the disphagic child, type of physical activity will be fully discussed. Then some decalogues are presented for all examined cases with specific references to various diseases. We examine the collateral effects of different therapies suggesting the pharmacological e nutritional solutions.
Digiuno, alcool, porfiria
La porfiria acuta intermittente è una malattia rara che, se non affrontata opportunamente, può avere gravi conseguenze (paralisi motoria, collasso, coma). È causata dall’accumulo di sostanze chimiche dette porfirine (pigmenti rosso-porpora) o dai loro precursori.
Il primo sintomo di un attacco acuto è quasi sempre rappresentato da un forte dolore addominale con possibile coin-volgimento della schiena e delle cosce.
Obesità viscerale: nuovo indice
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Grana Padano (14105 soggetti arruolati e studiati da 328 medici di famiglia e 179 pediatri provenienti dal Nord, per il 27,5%, dal Centro per il 12,5%, dal Sud e Isole per il 60%) risulta che il 44 % dei bambini dai 3 ai 6 anni, il 31% dei bambini dai 7 ai 10 anni, e il 26% di quelli dagli 11 ai 16 anni, presentano un rapporto circonferenza-addo-minale/altezza maggiore di 0,5, il che è indice di obesità viscerale anche per bambini di peso normale.
Allattamento al seno e sviluppo cognitivo
Carlo Agostoni e coll. (Clinica Pediatrica- Ospedale San Paolo- Università di Milano) hanno pubblicato su Doctor Pediatria (Febbraio 2008) una rassegna della letteratura per verificare quali correlazioni esistono fra allattamento al seno e sviluppo cogniti-vo. Questo perché numerosi autori attribuiscono un miglior sviluppo neurologico nei soggetti allattati al seno, per la presenza di acidi grassi poliinsaturi a lunga catena (LC-Pufa).