Appalti pubblici della Pubblica Amministrazione, con brevi accenni alle forniture alimentari: criterio di economicità e clausole
Il settore agro-alimentare e la sua regolazione normativa risultano caratterizzati da una grande attenzione riguardo tutti gli aspetti qualitativi, economici, sociali e giuridici. Particolare importanza assume la disciplina relativa agli appalti pubblici di servizi e di forniture alimentari, visto il preminente obiettivo della salute umana e della sicurezza alimentare. Da ciò nasce l’esigenza di contemperare obiettivi di tipo economico e obiettivi di tipo sociale. La Pubblica Amministrazione può introdurre criteri sociali in materia di pubblici appalti, optando in tale maniera per una produzione più attenta alle condizioni di lavoro e al rispetto dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva. La stessa Amministrazione Pubblica, oltre ad essere il principale fruitore italiano in molti settori del mercato agro-alimentare è anche il maggior committente di appalti pubblici in siffatta materia, né deriva che l’amministrazione con una mirata politica di acquisti può assumere un ruolo regolatore nelle politiche sociali. Ciò con particolare riferimento a categorie di determinati lavoratori svantaggiati. A tale proposito il quadro normativo non può prescindere dal recepimento italiano delle Direttive Comunitarie sugli appalti pubblici, le quali espressamente prevedono, in perfetta linea con la giurisprudenza della Corte Europea, l’integrazione di elementi di tipo sociale nelle varie fasi dell’appalto. Premesso che tutta l’attività contrattuale dei soggetti tenuti all’applicazione di quanto disposto ai sensi del Codice Appalti pubblici, (d.lgs 163/2006) deve essere improntata alla qualità delle prestazioni, al rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza, altresì riguardo all’af¬fi¬damento vengono in rilievo i principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità con le specifiche modalità indicate dal Codice. Scopo del lavoro è stata, dapprima l’analisi dell’operatività del principio di economicità, poi delle normative che consentono di attribuire rilievo alle clausole sociali, primaria attenzione è stata dedicata alla partecipazione ai singoli appalti ai lavoratori svantaggiati.
Monica Sciarroni
Foro di Roma
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