Fitocomposti e dieta: quale efficacia nelle dislipidemie
Le dislipidemie rappresentano un fattore di rischio per le malattie cardio e cerebrovascolari. La terapia dietetica da sola non è in grado in una buona parte dei casi di normalizzare i valori lipidici. In prevenzione secondaria, nelle dislipidemie familiari e nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare i farmaci di prima scelta sono le statine. Ma i pazienti con ipercolesterolemia lieve-moderata, basso rischio cardiovascolare complessivo (<10%) o che con la statina non raggiungono il target terapeutico, possono giovarsi dell’utilizzo di integratori alimentari che stanno fornendo evidenze scientifiche incoraggianti. Tra gli integratori funzionali attualmente disponibili in commercio, i fitosteroli sembrano essere quelli più promettenti. Sono molecole di natura sterolica presenti nelle piante. L’assunzione di circa 2 g/die di tali composti sotto forma di integratori alimentari o di “functional foods”associati ad una dieta ipolipemizzante può, secondo alcuni autori, portare addirittura ad una riduzione complessiva del colesterolo totale del 20 %. Anche il lievito del riso rosso fermentato dal Monascus purpureus ha dimostrato potenzialità similare alla pravastatina nella riduzione del colesterolo LDL. Mentre per il policosanolo, una miscela di alcoli alifatici derivati dalla canna da zucchero cubana, non sono ancora inequivocabilmente dimostrati i benefici. Altri composti vegetali potrebbero rivelarsi degli alleati nella lotta contro il colesterolo come la berberina, la tangeritina, o come lo pterostilbene, antiossidante individuato nei mirtilli e in altre bacche, efficace nel ridurre il colesterolo ed in grado di competere con alcune statine senza provocare effetti indesiderati.
Dyslipidemia is a risk factor for cardiovascular and cerebrovascular diseases. Diet therapy alone is not able in many cases to normalize lipid values. In secondary prevention, in genetic dyslipidemia and in patients at high cardiovascular risk, statins are drugs of first choice. But patients with mild to moderate high cholesterol, low total cardiovascular risk (<10%) or out of LDL target with drugs, may benefit of using dietary supplements that are providing encouraging scientific evidence. Among the functional supplements currently available on the market, phytosterols seem to be the most promising. They are molecules present in plants. Taking about 2 g / day of such compounds in form of food supplements or "functional foods", associated with a lipid-lowering diet, may lead to a reduction of total cholesterol by 20%., according to some authors. The red yeast rice fermented by Monascus purpureus showed similar potential to pravastatin in reducing LDL cholesterol. While the Policosanol, a mixture of aliphatic alcohols derived from sugar cane in Cuba, are not yet clearly demonstrated the benefits. Other plants might be allies in the fight against cholesterol as berberina, tangeritina, or as the pterostilbene, an antioxidant found in blueberries and other berries, effective in reducing cholesterol and able to compete with some statins without side effects .
Carlo Lesi
U.O.C. di Dietologia e Nutrizione Clinica, P.O. Bellaria-Maggiore , AUSL di Bologna
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